L'alchimia

La pratica dell’Alchimia si fondava su due principi:

1. quello della composizione dei metalli, cioè si riteneva che i metalli oltre ad essere composti di varie sostanze, contenessero anche mercurio e zolfo quindi base dell’Alchimia furono questi due elementi.
2. quello della generazione dei metalli , gli Alchimisti non avevano dubbi sulla generazione dei metalli, perchè, per loro, era paragonabile alla creazione di piante ed animali. Erano sicuri che per scoprire l’essenza dei metalli dovevano arrivare al loro seme.
Gli Alchimisti non credevano all’esistenza di cose inorganiche, ogni materia era dotata di vita; essi credevano che i metalli nascessero in forma imperfetta finendo il loro processo raggiungendo la perfezione, cioè diventando oro.
Nel XII sec. Gli Alchimisti arrivarono alla conclusione che per trasformare i metalli in oro fosse necessaria una sosta particolare “ la Pietra Filosofale” ( questa Pietra raccoglie in se tutti i colori ed è bianca, rossa, azzurra, gialla e verde). Essa oltre a trasformare i metalli in oro curava tutte le malattie e prolungava la vita oltre i tempi biologici.
Le sue virtù vennero scoperte in Cina ancor prima che giungessero in Occidente. Gli Alchimisti Orientali ritenevano che l’oro avesse proprietà miracolose per coloro che erano afflitti da miserie terrene, quindi, tramite pratica Alchemica, riducevano l’oro in pulviscolo e lo facevano ingerire per sanare coloro che erano afflitti da malformazioni e imperfezioni fisiche.
La minaccia di morte e il pericolo di profanazione giustificavano lo stile enigmatico degli Alchimisti.
Un trattato diceva: “Un magistero mirabilissimo è la Pietra della Sacra Alchimia, la scienza dell’occulta filosofia, dono elargito agli uomini per la grazia dell’Onnipossente, che gli uomini hanno attinto soltanto attraverso la rivelazione e l’ammaestramento di altri. Non fu mai comprato, né perduto, ma è sempre stato elargito per grazia di Dio solamente agli uomini degni e resi perfetti dal lungo travaglio e dal trascorrere del tempo”: